Tale struttura poteva lesionarsi durante un trauma distorsivo in valgo ed intra rotazione della tibia e causare una avulsione di una bratta ossea dal versante anterolaterale della tibia prossimale definita poi come frattura di Segond che rappresenta un segno patognomonico indiretto di una lesione del legamento crociato anteriore. 

Nel corso degli anni l’importanza di questa struttura è stata via via dimenticata sia per l’avvento della chirurgia artroscopica che ha portato a scoprire molto sui legamenti intraarticolari del ginocchio sia perché il suo ruolo è stato molto discusso. Recentemente il ruolo di questa struttura tuttavia è stato riscoperto. Numerosi studi di anatomia hanno permesso di descrivere meglio l’anatomia e quindi di capire la biomeccanica legata a questo legamento.

Il legamento origina da un’area situa prossimalmente e posteriormente all’epicondilo mediale decorre anteriormente e distalmente per aprirsi a ventaglio e inserirsi nella porzione antero laterale della tibia.

La funzione di questo legamento è quella di opporsi alla rotazione esterna della tibia rispetto al femore e di controllare quindi la stabilità rotatoria del ginocchio in sinergia con il legamento crociato anteriore.

Una sua lesione spesso si associa ad una lesione del legamento crociato anteriore e si manifesta clinicamente con la comparsa di una instabilità rotatoria evidenziabile al test del pivot shift.

In caso di pazienti giovani e che comunque svolgono una attività sportiva di alto livello con impegno in rotazione del ginocchio è indicato eseguire una ricostruzione del legamento crociato anteriore associato ad una ricostruzione del legamento antero-laterale mediante una plastica periferica mediate uso di fascia lata. 

L’intervento di plastica periferica è molto importante per stabilizzare l’articolazione e ridurre il rischio di recidiva di rottura del legamento crociato anteriore specialmente per quei pazienti giovani sportivi con alte richieste funzionali che sono ad incrementato rischio.